Di solito, quando si ammala il “corpo”, ci rivolgiamo a un medico. Perché non fare lo stesso con
uno psicologo, quando il disagio riguarda maggiormente la psiche? (Ma occorre tenere presente che
mente e corpo non sono due entità distinte.) Non esistono né una “sanità” né una “normalità”
assolute. Certo, come a volte il corpo può essere seriamente malato, così un problema psicologico
può essere molto intenso e rendere la nostra vita e quella di chi ci sta attorno particolarmente
difficili.
Un problema che procura disagio, ansia e tristezza può dipendere da una circostanza o da una
situazione particolari, da una fase critica della vita, da una relazione che fa soffrire, da un lavoro
che causa insoddisfazione e stress.
In altri casi ci si rende conto che il proprio malessere ha radici più profonde, che risalgono a
problematiche vissute nella famiglia di origine, quando si era ancora bambini, e alle difficoltà che si
sono via via accumulate nella vita, talvolta a livello inconsapevole o inconscio.
Ma ci si può rivolgere a uno psicologo anche quando non si sta necessariamente “male”: per
conoscere meglio se stessi, sviluppare meglio le proprie potenzialità, aumentare il proprio
benessere, prevenire un problema che è possibile si presenti nell'immediato futuro. Ancor oggi la
prevenzione è purtroppo sottovalutata, mentre esaminare una situazione potenzialmente critica in
anticipo, con l'aiuto di uno psicologo, può far risparmiare tempo, sofferenze, fatiche.
© Riproduzione riservata - 10 Ottobre 2014